L'alta resistenza alla trazione di queste microleghe è attribuibile a precipitati su scala nanometrica che si formano all'interno della matrice e che possono essere controllati facendo aggiunte su scala nanometrica di specifici elementi microleganti. Gli effetti della microlega sono molto ampi e comprendono:

• Formazione di intermetallici stabili che possono raffinare la dimensione del grano
• Interazione con i confini dei grani che può aumentare o ridurre la fragilità intercristallina
• Modifica della morfologia delle fasi secondarie all'interno della matrice migliorando le proprietà meccaniche e di invecchiamento
• Modifica della sequenza di precipitazione che porta a un maggiore affinamento della struttura dei grani

Tracce di elementi microleganti includono tipicamente Ag, Li, Na, Ca, Cd, Zr, Ti, Sr, Sn. Mentre la metallurgia e la chimica di queste aggiunte sono state ampiamente studiate e documentate, c'è ancora molto da imparare e nuovi progressi emergono continuamente.

Aggiunta di oligoelementi

La pratica abituale della microlega è quella di introdurre elementi in traccia aggiungendo un lingotto di alluminio contenente solo una piccola percentuale dell'elemento di lega a una grande fusione. La quantità di drogante richiesta si ottiene controllando attentamente i livelli di diluizione.

Un approccio alternativo è la metallurgia delle polveri di microlega. Questo comporta la pressatura isostatica, la sinterizzazione e l'estrusione. In questo caso, il processo di microlega è controllato dalla diffusione.

Mentre questi processi sono ampiamente adottati, il processo rimane impegnativo da ottimizzare e controllare.